Ma come copriamo la luna? Con lenzuola vecchie, con agrivelo, con plastica trasparente? E poi come facciamo a cucire su questa luna, alta due metri e 20, un vestito di stoffa.
Non ne abbiamo proprio un’idea. Ci vorrebbe una sarta. Ma se ad una sarta le chiedi: “vorremmo fare il vestito per la luna”, questa qua si barrica in casa e dopo un po’ il TSO ti porta allo psichiatrico.
Andiamo a Barbiano da Zarri. Non so se sia questo il suo nome. Zarri, chiamiamolo così, è uno che ha un magazzino grande come un aeroporto nella campagna di Barbiano. Fuori non gli daresti un franco. Dentro questo capannone trovi una valanga di rotoli e di scaffali di stoffa per tende, poltrone, tappeti, stracci che è una cosa impressionante.
E’ un museo del colore e della stoffa.
Chiediamo: “avete la stoffa per fare la luna?” Il tipo con la barba bianca non è sorpreso per la richiesta insolita. Subito ci chiede: “ma come la fate questa luna? La luna può anche essere rossa, gialla, bianca.” Inizia subito un dialogo fitto in cui questo qua sembra volerla progettare lui. “Ciò - gli dico in tono amichevole - lasciaci fare la luna come ci pare”. Subito dopo si aggiunge un altro che comincia anche lui a suggerirci come si fa la luna. Infine arriva una ragazza, mora, figlia del titolare, che dice “ah, bella la luna, ma dove la fate?”
Sembra di essere andati alla bottega della luna.
Dopo tre secondi ci inchiacchieriamo con tutti e parliamo della nostra Arena.
Alla fine decidiamo di prendere un rotolo di stoffa e di fare vedere il progetto, la stoffa e l’idea ad una vicina di casa di Damiano che fa la sarta.
Ripartiamo di corsa. Prossima tappa Canale Emiliano Romagnolo.
Stiamo percorrendo il canale che in lontananza vediamo venire in bicicletta di corsa Luisa ed Ilva. Ci fanno dei segni con le mani. Io urlo: “non abbiamo tempo, Damiano deve andare a prendere Luca. Siamo in ritardo!!”
“Nooo, fermatevi!! fa Ilva con un urlo furibondo nella campagna dell’Arena. “Dobbiamo dirvi una cosa importante, dobbiamo dirvi una cosa importante, fermateviiiiii.” Io penso, ma che sarà successo? Tre minuti prima eravamo insieme. Sembra una cosa grave. Non era il tono di chi ha risolto un problema. Era quello di chi ti deve dire: “ti prego non andare a quell’appuntamento che ti faranno fuori”. Sentivamo che c’era di mezzo la luna, però non si capiva. La gravità del tono non ci orientava. Ansimando ci raggiungono e dicono all’unisono: “ma la luna con la stoffa non ci riuscirete a farla mai!!! “
Ci è venuto qualche dubbio. Domani sentirò il parere di Massimiliano, se lui sa fare la luna.
Lascio il resto alle prossime puntate.
Mario Baldini
30 Giugno 2011