Quando la barca è entrata dal canale di via Cenacchio, un brivido di felicità e di commozione mi è entrato dentro con la voce e il canto di Elena, amplificato dal ponte, che s'incantava di acqua e dei nostri sogni solitari.
La barca si è affacciata con i riflessi degli alberi del campo di Alessandro disegnati sull'acqua.
Condotta dal cappello bianco di Biscot, comandante skipper, e cavalcata da Gerry, che remava a dorso nudo con la sua pipa da marinaio e lo sguardo fiero assorto nell'orizzonte immaginario che arriva fino al Po.
La barca, con i suoi riflessi impagliati nel tramonto di un canale di acqua e di frutta, quella dei contadini che dal canale si nutrono.
E' stato un racconto, quello di Elena, di grande suggestione ed amore.
Elena è la nostra Fitzcarralda del teatro/canale di Primola.
Una favola in cui le tante voci di Elena, da sole, fanno un teatro di personaggi ascoltati in religioso silenzio dai camminanti, davvero tanti, tantissimi, che assiepavano il canale Emiliano Romagnolo, scenario teatrale fantastico per un giorno.
Senza chiedere il suo consenso, abbiamo conferito il premio Primola di paglia ad Elena. Non esiste nel teatro, ma a Cotignola sì. Glielo abbiamo conferito senza dirle niente.
Un po' come ci dicevano i vecchi per prenderci in giro quando eravamo segretamente innamorati: “si è fidanzato con lei ma lei non lo sa”.
Ma poi in questa serata c'è un'altra storia e un altro segreto. C'è un altro set teatrale da raccontare. E' un altro teatro che è andato in scena che non tutti hanno visto.
La sceneggiatura prevedeva che ad un certo punto, a metà del tragitto, la barca si ancorasse e lì Elena avrebbe raccolto il suo racconto in una pausa più intensa. Lì il racconto si doveva fermare per poi riprendere con il canto.
Biscotto, il comandante skipper con il cappello bianco, doveva gettare l'ancora e Gerry in poppa doveva fermarsi.
Nel momento in cui l'ancora veniva gettata in acqua, Gerry ha continuato invece a vogare di più perchè non capiva la ragione del rallentamento.
Vogava e bestemmiava con il pensiero, diceva “ma biscot putena dla...quand'el che bota zo l'ancora?”
Si erano messi d'accordo, ma Gerry non lo ricordava. Forse per l'emozione o il pensiero rivolto alla sua grande passione del navigare, continuava imperterrito, come se dovesse vincere la sua gara.
Biscotto dall'altra parte della barca girava a destra e sinistra il timone di latta a denti stretti per tenere la direzione, ma Gerry i segnali non li ascoltava più perchè aveva tirato giù il suo sipario e navigava da solo con la sua Barca/Canoa verso il Po.
Ed Elena? Nel pathos di un racconto che doveva crescere in intensità si è trovata tra il Comandante Biscotto e il Marinaio Gerry.
Lei, Fitzcarralda del teatro, ha cercato di lanciare un segnale nel suo racconto...”e l'ancora non scende e l'ancora non scende”. Ma niente, Gerry ha proseguito a remare trascinandosi l'ancora.
Elena è proprio una grande. Ha recuperato il suo racconto che, per un attimo di distrazione, si può perdere per sempre. E' riuscita a reggere il palco del canale.
Ma non è finita. Quasi alla fine della favola il microfono ha smesso di funzionare perchè la batteria che l'alimentava si è scaricata.
A quel punto all'occhio di Elena è arrivato lo sguardo di Duna, l'efficiente Andrea del service, sempre più sdraiato e nascosto nella barca con lo sguardo del cane bastonato, che scuoteva la testa.
Un qualsiasi attore si sarebbe tuffato nel canale per tentare il suicido teatrale in diretta, ma Elena, senza la voce dell'amplificazione, ha saputo ancora tenere la scena con invenzione e poesia.
Non è finita come doveva essere, ma gli attori bravi si riconoscono nelle difficoltà.
La favola è arrivata a tutti, nessuno se n'è accorto ed è finita con un applauso sincero ed entusiasta del pubblico.
Noi di Paglia siamo imperfetti, ed abbiamo avuto il privilegio di assistere a questo nostro teatro di Fitzcarraldi del CER.
A ricordo della favola d'acqua di Elena Bucci che ha inaugurato l'Arena 2013 sul Canale Emiliano Romagnolo