Domenica 25 luglio 2010, dopo la straordinaria serata del concerto con Eric Lewis (Elew), è nata la comunità delle balle di paglia.
In un’epoca rancorosa le comunità crescono più “contro” qualcuno che “per” qualcuno: la comunità antirom, la comunità antiemigrati, la comunità anti musulmani, la comunità anti noi stessi; Primola invece può dire di avere sperimentato con le balle, rigorosamente di paglia, una forza inclusiva e propositiva davvero speciale. Una ricetta anticrisi, che non esclude nessuno. La comunità delle balle di paglia infatti si diverte a mescolare le persone tra di loro. Il contadino con lo scrittore, il fabbro con lo studente universitario, il rocckettaro con il musicista della tradizione popolare, il lettore con il non lettore, il razzista con il non razzista.
La paglia parla una lingua universale e ha un colore ottimista. La paglia unisce, migliora le relazioni e sviluppa energia creativa. In più le balle di paglia sono comiche, fanno anche ridere. Se tu dici: “vorrei dormire in un letto di paglia" alla tua amata, lei si metterà a ridere sicuramente, e già ne avrai la metà della fatta.
E questa relazione di visionarietà si sviluppa in tutti campi.
L’altra sera dopo il concerto, alle due di notte, eravamo ancora a casa di Marilena e Stefano a farci un piatto di tagliolini insieme con Elew e con Nancy, la sua manager. Lì è saltata fuori la proposta di andare a New York a organizzare un'arena di balle di paglia, come quella di Cotignola, in un grattacielo.
Noi di Primola naturalmente abbiamo brindato e detto di sì, e così abbiamo fatto un altro contratto di visionarietà.
Abbiamo solo un problema da risolvere, quello della linea aerea: cioè realizzare una nuova linea dedicata alle balle di paglia, da Rondinini di via Cenacchio a New York. Dateci una mano.
Mario Baldini
26 luglio 2010