Saluti di Ferragosto (09/08/2010)

Tremila persone in un’arena di balle di paglia, in campagna, di fianco ad un fiume che incontra un canale.
Il teatro nella paglia ha preso Quelli di Primola ed ha contagiato chi è venuto, come una magia antica.
Il bilancio dei cinque giorni e i commenti sono tutti positivi.
Positivi per le potenzialità espressive del luogo. Un mix di cultura, di balli e di musica e di parole in cui riescono a convivere, a mischiarsi tante espressioni senza diventare un’area di sagra o di nicchia.
La miscela è il contrario dei rave party, dei ritmi liberi-metropolitani in mezzo a spazi liberi di tutto, e acquista il peso dei racconti ispirati dal buio e dall’energia notturna dell’estate nella campagna.
Non è una nostalgia, né un omaggio lirico, ma semplicemente un altro modo di vivere un incontro conviviale di cultura.
Ecco l’unica parola del vocabolario, finale: soddisfazione.
La soddisfazione di chi c’era, attori e musicisti contenti di essere stati in questo spazio. Pietro e Licia che hanno raccontato tra le balle, i Radadum che hanno suonato e che alla fine hanno campeggiato, Unavantaluna dalla Sicilia, Eric Lewis (Elew) che saltava sulle balle e ha promesso: “il prossimo anno verrò in quest’arena per lanciare il mio video”, Alessandro attore della Canzone degli IM FP che esprime la soddisfazione di avere recitato in questo spazio magico.
Luigi Berardi che per cinque serate se n’è stato nella sua arena del Canale Emiliano Romagnolo a raccontare e ad ascoltare i suoni che non si sentono. Lo scrittore Paolo Nori che, dopo avere letto da solo, è ritornato la sera dopo con la donna per farle vedere l’arena delle balle. Freak Antoni che avrebbe fatto un concertino improvvisato se ci fosse stata la pianola, e già si prenota per il prossimo anno. Eraldo Baldini, lo scrittore, che è venuto a leggere brani dei suoi romanzi con la troupe di Rai Education.
E gli aiuti. I due sponsor delle balle di paglia:
- Montini, la fabbrica cotignolese dei carrelli elevatori, con il titolare Francesco Garotti (Franco) che potrà dire: “io sono lo sponsor dell’unica Arena di paglia in Emilia-Romagna e forse in Italia”;
- il Credito Cooperativo Ravennate e Imolese, la banca delle nostre comunità locali e del nostro territorio, che ancora non riesce a perdersi nella strada dei soldi.
E poi c’è il Comune di Cotignola, indispensabile, che ha creduto in questo vestito di paglia, che Primola ha tessuto in questi mesi.
Una paglia calda, magica, vivace, sincera, creativa come quella che ci piacerebbe incontrare quando camminiamo per strada.
Cerchiamoci!!!

Personaggi e interpreti
Elda nel parcheggio del campo sportivo aspetta per dare le indicazioni a chi arriva o per accompagnare chi ha qualche difficoltà all’arena.
Assunta, insieme con Luisa e Franco, se ne sta all’ingresso ad accogliere la gente.
Domenico, Linda, Paola, Daniela, Anna Maria, Teresa, Marika, Anna e Natale al bar di paglia spillano birra e caffè, Vincenzo e Luigi alle graticole per gli artisti e i volontari.
Achille e Piero che fanno girare l’arena e le “lune” di Primola, con Debora, Matteo e Francesco.
Cimatti il ballista, uno concreto come le balle di paglia che ci ha dato, ma poi a suo modo visionario come i ragazzi che lavorano con lui.
Massimo, architetto delle luci, le rincorre come fossero lucciole, Marilena padrona della sua casa dei pesci volanti, Stefano fotografo delle lune, Daniele fotografo del buio, Elisa, fotografa e videomaker, nata nei campi di grano, Luca servizio sociale dell’elettricità, Damiano motore e architetto delle balle con Erica, insieme a Marco e Francesca, a Vania e Claudio architetto-fotografo, Ilva a coordinare il bar delle canne e delle acacie, Gerry caterpillar dell’energia ed artista del fare, Matteo, comunicatore e traduttore di balle, Luisa là dove c’è bisogno lei c’è, Franco una presenza operosa e silenziosa, Lela che c’è se c’è bisogno, Daniela l’Assessore all’entusiasmo, Mauro alla fine sono arrivato, Terry senza di me scompare il punk demenziale, Gatina cacciatore anarchico, Fede solo Cotignola rock, Angelo l’autore della nuova panoramica sul Senio, Luca il giovane filosofo, Maginot una presenza che non è mai un’assenza, Baiòn vulcanica meteora, Mina ci sono stata anch’io, Gianluigi in qualche foto mi vedrete, Mauro il contadino improbabile, Maurizia colpita dalle balle, Davide l'Assessore vicino di città, Massimiliano e Lucia di cui abbiamo rubato le maschere, Franco il poeta contadino e senza di lui scompare la luna, Alessandro con l’acqua ha innaffiato i sentieri che portano alle balle. I contadini delle balle: Giordano e Sergio. E anche Baldo, un po’ art director e di più autolesionista, che alla fine si rompe la testa per chiudere con un finale imprevedibile.

Mario Baldini
9 agosto 2010