Giovedi 27 febbraio ore 21 - Sparaguaj film d'autore al Teatro Binario, con un grande, fuori da Hollywood
DECALOGO 5 NON UCCIDERE – DECALOGO 6 NON COMMETTERE ATTI IMPURI
di Krzysztof Kieslowski,
Ve lo diciamo subito, è un piacere vedere il Decalogo 5 e 6 di Kieslowski, però dovete essere amanti del cinema.
Sono due allegorie. Una lezione sull’amore, sulla sua mancanza, ricerca, necessità. Una lezione sulla pena di morte e la punibilità. Sono drammaticamente belli, e decisamente attuali.
Non uccidere inizia così: un ragazzo si rivolge all’addetta alla biglietteria distratta di un locale cinematografico e le chiede: “Mi scusi è bello il film. No, è noioso”.
Kieslowski, è un amatissimo maestro del cinema europeo scomparso trent’anni fa, all’apice della popolarità, rifiuta i richiami hollywoodiani e non ha lasciato eredi.
Il Decalogo, dieci episodi, commissionata dalla televisione polacca nel 1988, gli ha regalato la fama e il successo internazionale, consentendo al suo cinema di varcare i confini sempre più angusti della Polonia.
Vedere il Decalogo, con altri, è di una rarità assoluta.
Dunque è prezioso più che mai, oggi, per quelli che per ragioni anagrafiche, e per la morte prematura di Kieslowski, hanno sentito parlare poco di lui, o visto pochi dei suoi film. È una via per entrare più a fondo, attraverso le parole stesse del regista, nello spaesamento contemporaneo.
«Continuo a spiegare ai colleghi più giovani a cui insegno che quando si accende un accendino in un film si è acceso un accendino», e nient’altro, dice il regista: «non ha nessun significato e mai lo avrà». La scintilla del significato non è nella pellicola, si illumina invece nell’animo dello spettatore. È lui che, più che ritrovare le metafore, deve crearle da sé