Venerdì 7 febbraio ore 21 Teatro Binario Cotignola
PERSONA
1966, scritto, diretto e prodotto da Ingmar Bergman e interpretato da Bibi Andersson e Liv Ullmann
Non ho mai visto un film di Bergman! Questa volta è la volta buona.
Ma dove capita che puoi vedere Persona in una sala?
Il film è uno dei capolavori del cinema, su cui si sono scervellati gli studiosi di Bergman: sperimentale nelle tecniche di montaggio e di studio della luce, indecifrabile, tra storia e psicanalisi, dialoghi dalle imperdibili battute, recitazione perfetta, metafora inimitabile sul ruolo dell’arte e degli artisti…
Nella vita, Persona di Bergman in una sala, è da vedere sparaguaj.
Con la tessera di Primola (15 euro) la nostra rassegna è gratis.
“Credi che non ti capisca? Tu insegui un sogno disperato, questo è il tuo tormento. Tu vuoi essere, non sembrare di essere. Essere in ogni istante cosciente di te, e vigile. nello stesso tempo ti rendi conto dell’abisso che separa ciò che sei per gli altri da ciò che sei per te stessa e provoca quasi un senso di vertigine, un timore di essere scoperta, di vederti messa a nudo, smascherata, riportata ai tuoi giusti limiti. Perché ogni parola è menzogna, ogni gesto falsità, ogni sorriso una smorfia.”
FRASI SPARSE DI BERGMAN SU PERSONA
Dall’autobiografia di Bergman, l’aria di crisi e di riflessioni che hanno portato a Persona.
Ho avuto sempre la capacità di attaccare i demoni davanti al carro da combattimento.
Con la fame arginata del bambino mi buttai sul mio medium e in vent’anni, instancabilmente e a ritmi quasi forsennati, ho mediato sogni, esperienze emotive, fantasie, esplosioni di follia, nevrosi, spasimi di fede e pure menzogne. Così la mia fame ha continuato a rigenerarsi.
Sono preso da una sfrenata curiosità. Noto, osservo, sono tutt’occhi, tutto è inverosimile, fantastico, spaventoso, oppure ridicolo. Afferro un granello di polvere che vola, forse questo è un film… ma che importanza ha tutto questo? Nessuna. Ma io trovo che sia interessante, dunque dichiaro che questo è un film.
Non è possibile improvvisare su un’improvvisazione. Oso improvvisare solo se so che posso ritornare con precisone a un piano prestabilito. Non posso fidarmi dell’ispirazione, mentre sto girando.
Quando si legge il testo di Persona, sembra di trovarsi di fronte a un’improvvisazione. Invece è progettato con estrema progettazione. Nonostante questo, non ho mai fatto così tante ripetizioni durante le riprese come in questo caso.
Fu un periodo felice. Nonostante la fatica, sperimentai con la macchina da presa e con i collaboratori, che mi seguivano ovunque, una libertà illimitata.
Qualche volta ho detto che Persona mi ha salvato la vita. Non è un’esagerazione. Fu importantissimo: per la prima volta non mi preoccupai se il risultato avrebbe avuto un significato generale o no.
Oggi sento che con Persona sono giunto al massimo a cui posso arrivare, e che in tutta libertà tocco segreti senza parole