Il fuoco dei lòm a mêrz dell'Arena, 3 marzo 2017 (28/02/2017)

“Stanotte mi sono sognato Ugo d'galavot. Mi è venuto incontro ridendo: brota canaia, sa fet? 
(Brutta canaglia, cosa fai?). Ci ho pensato un po'. Ma se parlo con Ugo, allora sono morto anch'io”.

Stiamo preparando la legna di lom a merz, il Fisico, il poeta contadino che ci porta tutta la legna da bruciare, ci racconta questo sogno, con stupore.

Venerdì 3 marzo dalle ore 19.30 siamo lì, dove d'estate, dal 13 al 18 luglio, faremo l'Arena delle Balle di paglia.
Abbiamo preparato rotoballe di sarmenti e abbiamo realizzato, con Oscar Dominguez, l'aiuto di Stefano Brienza e di quelli di Primola, delle lanterne di canne che posizioneremo sopra i sarmenti e gli daremo fuoco attorno alle 20.

Il nostro lòm a mêrz è come l'incontro con Ugo che non c'è più.
Sono due mondi che non si sono mai incontrati. Un mondo morto e un mondo vivo. Da una parte una tradizione antica di credenze di comunità, cresciuta con la religione rituale del lavoro dei campi. Scomparsa, come Ugo. Dall'altra nuovi desideri di fuochi e di memorie che corrono con la voce di internet e diventano un altro rituale di festa della nostra contemporaneità.

E' un bel sogno del tempo. Un fuoco di auguri, che si accende anche con il web, ma non può fare a meno del sentimento delle mani e delle radici comunitarie.

Cammini tra i filari spogli di fine inverno, con la rugiada dei campi, fino a quando ti apparirà la luce della fiamma del fuoco dell'Arena, che si riflette nel Canale Emiliano Romagnolo.

Immersi nei campi, vicino al Senio, ci sarà anche un po' di polenta con i ragù comunitari vegetariani e dl carne e la salsiccia cucinata con un gesto conviviale. Ci sarà anche la musica degli Ochtopus.
Ci sarà anche il vin brulè.

Abbiamo chiuso le prenotazioni per mangiare.
La cucina apre alle 19.30. Se hai prenotato cerca di esserci entro le 21. Dopo, noi daremo da mangiare fino ad esaurimento viveri. Il bere non mancherà mai.
Info: 349 3523188


Tieni presente che il bello della serata è solo il fuoco in mezzo ai campi. Il resto è la convivialità che ci nasce.

Come in estate per l'Arena, ci arrivi solo a piedi dopo avere parcheggiato al campo sportivo di via Cenacchio. Il percorso sarà tutto buio, ma ci sono le piligréne dei campi che ti guideranno al fuoco. Se hai la torcia, ti può essere utile.