«Un solo errore» (04/04/2015)

Un solo errore, il film documentario sulla strage della stazione di Bologna sarà proiettato al teatro binario di Cotignola, Giovedì 16 aprile 215 alle ore 21.

L'iniziativa, inserita nell'ambito delle inziative del Senio della memoria del 25 aprile, è promossa da Primola in collaborazione con il Comune di Cotignola.

Il più feroce attentato della storia repubblicana, il cinico tentativo di abbattere la democrazia nel giorno in cui si partiva per le vacanze, è stato ricostruito con una puntuale documentazione ed un bel ritmo narrativo dal giovane regista bagnacavallese, Matteo Pasi, che sarà presente alla serata insieme all'Associazione Pereira, che ha prodotto il film, e al giornalista Gigi Marcucci.

“Un solo errore – Bologna, 2 agosto 1980” è un’opera che vuole parlare ai cuori e alle menti delle persone. Ci sono le voci ed i volti delle persone direttamente coinvolte nella terribile strage”, spiega Matteo Pasi.

I terroristi commettono un unico errore: aver scelto Bologna come obiettivo.

I soccorsi sono immediati, la città manifesta il proprio sdegno “rioccupando” le piazze percepite come “luoghi della democrazia” e da subito, tramite la voce dell’allora sindaco di Bologna Renato Zangheri e l’immagine impressa nella memoria collettiva dell’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, si leva con forza la richiesta di verità e giustizia.

Le indagini dei magistrati bolognesi e l’impegno costante dell’Associazione dei familiari delle vittime conducono per la prima volta ad individuare e condannare gli esecutori materiali della strage: i neofascisti dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari); e i depistatori che fin da subito hanno ostacolato l’accertamento della verità: la P2 di Licio Gelli e i massimi vertici dei servizi di sicurezza, dalla prima manovrati.
Dal lutto rinasce un’idea di società civile che dal lutto elabora un impegno ed una strategia collettiva che vede nelle giovani generazioni, ancora oggi troppo disinformate e disincantate, il principale antidoto alle trame occulte che fin da Piazza Fontana hanno avvelenato e avvelenano ancora oggi, grazie anche all’ubriacatura dei mass media, la nostra democrazia.