La Tettadella (14/07/2011)

Nel blocco di cemento di comando della nave dei folli dove noi stavamo cercando di avvistare l’orrizzonte lungo il corso del Canale Emiliano Romagnolo, il writer di campagna o di canale ha realizzato in due notti una gigantesca “Tettadella” di cinque per quattro.

Alla mattina dopo mi telefonano: “siete stati voi a fare quello schifo di cosa rosa che non sta bene con le balle?"

“No” rispondo, “verrò a vederla”.

Da quel giorno i commenti, le discussioni sono state infinite.
Per cui mi è venuto voglia di scrivere a questo writer per dirgli cosa è successo, visto che forse lui cercava un contatto comunicativo artistico anche con noi, e noi vorremmo averlo con lui.

Caro Writer

ci piacerebbe conoscerti, come l’hai fatto e cosa pensavi di proporci?
Qualche artista ha detto che è una cosa che ha un tratto iacovittiano. Bel complimento. Non montarti la testa, però.

Alla maggioranza non è piaciuto, per l’effetto cromatico del rosa e per altre cose che non sappiamo dirti neanche noi perchè.

All’inizio ci siamo anche un po’ incazzati. Perchè tutti ci attribuivano questo intervento che non corrispondeva ai nostri gusti.
Scusami non voglio offenderti. Le discussioni sul bello e sul brutto sono sempre difficili.

Alla fine di una discussione lunga, avevamo deciso di coprirlo con un telo.
In quel luogo infatti avevamo deciso di mettere la pubblicità della Banca di Romagna, nostro sponsor. E quella cosa mal si sposava con la nostra.


Dopo averlo coperto, ci è stato detto che il Canale Emiliano Romagnolo, che è proprietario, l’avrebbe verniciato di bianco.

Dopo questa decisione, però, anche a noi che non ci piaceva, avremmo preferito restasse. Ci eravamo affezionati alla tua Tettadella. Vai a capire perchè.

Qualcun altro ha anche detto che era bella. Qualcuno ci ha proposto di lanciare un bando per scegliere il migliore murale da mettere in quello spazio.

La campagna può essere bella, appartata, poetica, rifugio per fare l’amore e per farsi anche le canne, ma il paesaggio che lì si disegna ha bisogno di un suo piano artistico del bello. Come la città.

Oggi forse imbiancano il graffito (come si chiama?), e tu ti incazzerai, abbiamo fatto alcune foto e quando passeremo da lì ti ricorderemo. Ci mancherai. Fatti vivo per parlare. Ma non toglierci la nostra idea di Arena delle balle di paglia con altre incursioni.

Mario Baldini
14 luglio 2011