Trenta giorni di aprile con l’arte nel Senio della memoria. (18/03/2021)


Liberazione ed antifascismo, due amori necessari, ai tempi del Covid

Sabato 13 marzo 2021. Stiamo entrando in zona rossa in Romagna.
Nelle nostre case i termosifoni sono accesi e l’acqua calda del mattino arriva dai rubinetti.
Fuori, di notte, c’è lo stupore di un silenzio che ci inquieta.

13 marzo 1945. Quasi tre mesi fa a Borgo Pignatta, verso le 23.30 del 23 dicembre1944, quando eravamo tutti dentro i rifugi, un boato tremendo risuonò nella notte, da Masiera a Fusignano. Alla mattina trovammo materassi e macerie a 50, 100 metri dalle due case distrutte. Dopo i primi soccorsi fummo costretti ad abbandonare le urla perché eravamo sotto il tiro delle armi dei nemici. Ventotto morti, abbandonati al loro destino di guerra.
Da oltre 100 giorni maciniamo quel po’ di grano per fare il pane.
Fuori dai bombardamenti, il silenzio della campagna è l’unico momento di pace.
“Quando finiranno le bombe?” Chiede Sauro alla mamma. “Non lo so”, risponde quasi senza voce.

13 marzo 2021. Stamattina, alle 9, con Ponny ci siamo incamminati sull’argine del Senio verso Lugo, con la mascherina e a distanza, sotto un bel sole di marzo, muniti di zaino e bombolette. Ponny va a dipingere un ritratto di donna nella prima parete che incontra.
Siamo dei fuorilegge.
Ponny scuote una bomboletta e la spruzza, laggiù, su una colonna del ponte dell’autostrada che attraversa il Senio di Cotignola. Passa uno che sta parlando al telefono, e noi ci chiediamo: “non è che ci denuncia?”
Ci sentiamo dei fuorilegge. La prima reazione è il timore. Ma subito ci riprendiamo il senso: sono solo ritratti e immagini lungo il Senio della liberazione. Dopo mezz’ora ci ha raggiunto, allegra, Valentina dell’Anpi di Bagnacavallo che ci fotografa.
L’arte diventa la nostra lotta partigiana e ci riempie di coraggio.

La camminata del Senio del 25 aprile anche quest’anno si farà in un altro modo.
Da alcuni mesi abbiamo iniziato ad incontrarci via internet: gli assessori alla cultura dei 5 comuni del Senio: Cotignola, Lugo, Bagnacavallo, Fusignano e Alfonsine, l’ANPI di Bagnacavallo, Lugo e Fusignano, Primola di Cotignola.
“Cosa facciamo?”, ci siamo chiesti.
Abbiamo ripercorso il Senio in bicicletta e a piedi da soli, e abbiamo scoperto che ci sono case e luoghi bellissimi che guardano il Senio. Lì, potremmo realizzare dei murales di fiume del mese di Aprile, il mese della Liberazione. E così sono partite altre suggestioni: affiggere dei manifesti fotografici sugli alberi e le pareti delle case, appendere le bandiere della pace e lunghi teli rossi della memoria dell’ANPI sull’argine e sui filari delle viti, impigliare poesie e scritte sui canneti.

Cari abitanti del Senio vorremmo colorare di arte e di memorie il nostro più grande monumento con gli argini.
Un museo d’arte vivente dedicato alla nostra liberazione Liberazione che cresca con la creatività di tutti noi che l’abitiamo.
Ognuno aggiunga la sua piccola goccia per “Nel Senio della memoria”, che potremo incontrare, purtroppo solitari, in una camminata d’aprile.

Aspettiamo idee, proposte, iniziative.

Grazie infinite